domenica 1 aprile 2018

Accompagnateci al FSM!

Sunaya è indigena Warao, venezuelana, ha 24 anni e 4 figli. Il più piccolo è nato in Brasile, dove la mamma è immigrata, in fuga dalla fame e dalla violenza del suo paese. Nel delta dell’Orinoco, la sua regione, le imprese minerarie hanno avvelenato pesci ed animali. Ora Sunaya vive ai semafori di Manaus, mentre cerca un lavoro più degno.
La rete Iglesias y Minería, servizio ecumenico offerto a varie comunità latinoamericane, conosce bene questi ed altri “effetti collaterali del progresso” e dell’estrazione mineraria.

In un’altra regione dell’Amazzonia brasiliana, a Porto Velho, la comboniana sr. Chiara lavora intensamente nella rete “Un grido per la vita”. È un network religioso che si impegna da dieci anni nella prevenzione del traffico di esseri umani e nella difesa delle sue vittime. Opera in svariati campi, dalla prostituzione ad altre forme di sfruttamento sessuale, dal lavoro forzato alla schiavitù ed al traffico di organi.

Le donne sono le vittime più fragili di questo mondo sommerso; anche l’immigrazione femminile sta crescendo molto e raggiunge la maggioranza in alcuni flussi umani migranti.
Pure in Mozambico chi soffre di più per la concentrazione delle terre, accumulate dai grandi progetti multinazionali di esportazione, sono le donne. Chiedetelo a sr. Rita, comboniana che da anni lavora nella commissione Giustizia e Pace nel nord del Paese.

Cos’hanno in comune queste persone, immerse nelle sfide quotidiane della missione di Comboni a diverse latitudini, in cerca di rigenerazione dei popoli a cui sono state inviate?
La stessa ispirazione e passione, ed anche un appuntamento in Brasile, in questo mese di marzo, al Forum Sociale Mondiale di Salvador Bahia.
Chiara, Rita, Iglesias y Minería e vari altri comboniani dall’Africa, Europa e America (50 in tutto) si incontreranno per la settima volta, in occasione del FSM.
Tutto è cominciato con il Forum di Nairobi. Abbiamo pensato: “i movimenti sociali si riuniscono in un paese in cui noi comboniani siamo molto presenti ed inseriti nella società civile, è un’occasione d’oro per scambiare esperienze e prospettive di impegno!”. Con questa intuizione, siamo stati un po’ precursori dello spirito di Papa Francesco, che ha già incontrato tre volte i movimenti sociali, con dibattiti di estrema densità spirituale. Dopo Nairobi ci siamo ritrovati a Belém (Brasile), Dakar (Senegal), due volte a Tunisi e a Montreal (Canada).

Il FSM attraversa un momento critico; è un processo contagiato dalla routine degli eventi, da una certa burocratizzazione e dal protagonismo delle ONG al di sopra dei movimenti sociali. È criticato per un’apparente dispersione, poche azioni dirette e difficoltà di convergenze. Ma è uno spazio creativo che favorisce alleanze nuove e ispira forme di resistenza e organizzazione simili in contesti diversi.

La nostra Famiglia Comboniana si muoverà in questo contesto, presentando le iniziative in cui lavoriamo quotidianamente, contribuendo alla riflessione spirituale e teologica dei gruppi religiosi presenti, dando ragione della nostra speranza ed imparando nuovi percorsi di umanizzazione ed incontro delle culture.
Tra di noi, approfondiremo il tema del lavoro in rete e della promozione dei ministeri, per una Chiesa che offra sempre più spazio al protagonismo e alla competenza dei laici.
Accompagnateci!

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