venerdì 27 agosto 2010

Il sapere biblico ed il sapore della vita

Si svegliano alle quattro di mattina, i miei amici monaci di Montesole, per studiare la Bibbia in condivisione.
Leggono il Libro Sacro parola per parola, dall’inizio alla fine, lungo alcuni anni della loro vita.
Poi riprendono da capo, scavando sempre piú a fondo nell’archeologia dei testi, nella sinfonia dei riferimenti, nell’analisi storica e culturale delle fonti.

Con loro ho imparato la riverenza alla Parola, ho scoperto che non so nulla ed ho percepito appena quanta umiltá sia necessaria per avvicinarsi al mistero di Dio.
Mi meravigliavano per la dedizione assoluta attorno ad um breve versetto o ad un passaggio che io banalmente avrei scartato, considerandolo ‘superato’.

Entrando in punta di piedi nelle storie del popolo di Dio, si scoprono pagliuzze d’oro nascoste, sorprendenti nella loro semplicitá.
Una dopo l’altra esse si intrecciano, puntando tutte assieme al cuore del messaggio rivelato: la gratuitá del dono della vita, che non possiamo interrompere.

Ora mi trovo qui in Brasile, assorbito da mille attivitá, nella lotta per la sopravvivenza e la dignitá della gente.
Vado a letto tardi e mi alzo col buio: da questa parte del mondo, le pagliuzze d’oro che cerco assieme ai fratelli in comunitá sono i cammini di speranza contro la violenza socio-ambientale.

Aprendo la Bibbia, mi chiedo come essa possa saziare la mia e nostra sete di significato.
Mi sembra che il cammino sia all’inverso: questa volta occorre scavare negli eventi di ogni giorno, con un’attenzione riverente ai fatti e alle parole della gente.
Dentro di essi si nasconde una “voce di silenzio sottile” (1Re 19,11), voce di Dio che rivela nuovi tratti del suo volto.

Se questo ascolto della vita rispetta il quotidiano sacro della gente, allora la Parola di Dio che subito dopo mi sforzo di leggere e comprendere all’improvviso si illumina, risuona di riferimenti e tocca il cuore di tutti noi che lottiamo.

La Parola mi parla di fratelli che da tempo sognano il mio stesso sogno, di un uomo che ancora cammina in mezzo a noi, di un Padre che protegge, che vede piú lontano, innesta i nostri sforzi nel tessuto di una storia piú ampia, ancora da scoprire e disegnare con Lui.

Non importa, dunque, quale sia il tuo punto di partenza: accetta la sfida di scavare alla ricerca di Dio, del sapere biblico e del sapore della vita!

venerdì 13 agosto 2010

Maria, le donne e la nostra chiesa

“Se siamo tutti una cosa sola in Cristo e non c’é differenza tra uomini e donne, perché il potere dell’Ordine puó essere conferito solo agli uomini?”
“La conduzione delle comunitá da parte delle donne é um dato bíblico”
Nel giorno dell’assunzione di Maria al cielo, vale la pena far risuonare queste parole di uomini saggi, nella chiesa, che sentono il bisogno di sollevare domande: i vescovi Clemente Isnard e Carlo Maria Martini, il card. Lorscheider.

Maria, madre di Gesú e di tutte le donne di fede, “per un privilegio interamente singolare (...) non fu soggetta alla legge di permanere nella corruzione del sepolcro”.
Chiediamole che aiuti la nosra chiesa a ripensare il privilegio singolare per cui gli uomini ricevono il sacramento dell’ordine e rappresentano ufficialmente la chiesa (che anche nel suo nome é femminile!).

Il Vangelo che accompagna la festa dell’assunzione di Maria ha poço a che vedere con il cielo e ci mostra uma donna con i piedi per terra, sulle strade della missione, della solidarietá con gli anziani, dell’attenzione alla maternitá e alla vita dei poveri.

Chi vuole essere “all’altezza del cielo”, deve piantare i piedi sul suolo della gente!
Maria si é diretta in fretta a visitare Elisabetta. Dona Zuza, per amore ad una vicina ammalata nella baracca di fronte alla sua, é stata dodici volte alla Secretaria de Saúde per rivendicare il diritto dei poveri all’ambulanza!

I bambini hanno saltato nel ventre di Maria ed Elisabetta. Dona Célia ha uma casa semplice, con due stanze ed um piccolo negozietto davanti. Un marito, una figlia ed un bimbo adottivo. Quando, per via di uma tragedia, sua cognata ed il marito sono morti, non ha avuto paura di ricevere anche i quattro piccoli orfani dentro di casa e prendersene cura.

Maria, regina delle donne e madre del Figlio di Dio, é andata e tornata in silenzio e da sola a quella cittá della Giudea. Elisângela e Dirce, líderes di comunitá, lavorano senza far rumore a servizio della gente, nella catechesi, nella liturgia, visitando le mamme con la Pastoral da Criança, conducendo in chiesa le celebrazioni della Parola.

Tutte queste tracce nel suolo dei poveri aprono il cammino verso il cielo, che é semplicemente la conferma definitiva di Dio: amare vale la pena; chi vuole restare vicino a Maria, madre della nostra fede, si sforzi di seguire queste altre donne nei passi del servizio ai piccoli e alla comunitá.
E un giorno, se possiamo sognare, anch’esse saranno pastori del popolo di Dio.

mercoledì 4 agosto 2010

Sementi di Risurrezione

Se tu fossi venuto ad Açailândia alcune settimane fa, ti avrei accompagnato in uno dei nostri quartieri, in una casa piena di bambini attorno ad un piccolo corpo senza vita.
Poche settimane fa, la mia cittá piangeva per un altro caso di negligenza medica, che ha lasciato morire la piccola Alice.

Ma se tu venissi oggi, ti porterei in una casa piena di gente che rivendica i suoi diritti.
José e Aline, genitori della piccola Alice, si trovavano lá, ancora molto emozionati, ma con l’intenzione di parlare, gridare la loro rabbia, esigere rispetto e giustizia per tutte le vittime!

Casa della gente, la Camera Municipale ha ospitato oggi un’udienza pubblica per l’installazione della “Defensoría Pública” (avvocati popolari a servizio dello strato piú povero della popolazione). Finalmente hanno avuto la parola persone che per molto tempo erano rimaste in silenzio.

Ivone ha parlato della sua casa ai bordi di uno strapiombo che cresce per l’erosione e dei suoi vicini, che all’improvviso si sono trovati senza tetto dovendo abbandonare Açailândia.

Elisângela ha descritto l’umiliazione che soffrono gli ammalati quando hanno bisogno di un esame medico: una notte intera svegli, in fila uno dietro l’altro nella speranza di riuscire ad ottenere uno dei quindici tagliandi mensili che danno diritto alla visita...

Albino, nel mezzo di tutte queste situazioni, ha insistito a parlare a nome del gruppo “Rete di Cittadini”, che si propone esattamente la partecipazione alla vita politica ed il controllo delle attivitá pubbliche.

Per una volta, nella Camera Municipale, le parole della ‘nostra’ gente hanno definito il programma di lavoro delle autoritá.
Mancavano, come sempre, i politici (opportunisti, stringono le mani di tutti nei giorni della campagna, per poi scomparire da ogni incontro serio di programmazione). Ma la “Defensoría” é stata ad ascoltare ed ha assunto un impegno solenne: servire la popolazione a partire da ció che chiede e di cui ha realmente bisogno.

I movimenti e gruppi della societá civile erano presenti, celebrando una vittoria che giunge in estremo ritardo, dopo dieci anni di rivendicazioni e insistenza perché i diritti dei poveri fossero garantiti.

Come missionari, sentiamo in questo momento profumo di risurrezione.
La morte giunge violenta ed improvvisa, fa rumore ed occupa le prime pagine dei giornali.
Ma quando i piccoli si organizzano, trovano il coraggio di esporsi in pubblico, si fanno solidali gli uni con gli altri e orientano il programma politico di una cittá... questa, sí, é vita che risorge!

Dio danza in mezzo a questa gente, mano nella mano con la piccola Alice e con tutte le vittime: La negligenza e l’ipocrisia possono uccidere, ma la fede e la resistenza popolare non muoiono.
Continuiamo, dunque, spargendo semi di rissurrezione!