lunedì 10 agosto 2009

Una donna cosí non puó morire!

Assunzione di Maria

Durante il Fórum Social Mundial, ho ricevuto una maglietta con il volto di irmã Dorothy, martire della foresta in Brasile. Molte volte la uso, con orgoglio, nella quotidianitá delle relazioni con la nostra gente.
Mi rendo conto che anche le persone meno conosciute, con commenti inaspettati, riconoscono il volto di Dorothy e quasi la salutano con parole di rispetto e dignitá. Questa donna non é morta, é evidente. Come puó morire un segno di speranza, una compagna di cammino? La gente non permette che succeda!

Maria é modello di tutte queste donne-testimoni. In Maria, Dio ci garantisce che la vita ha senso anche attraverso la morte... e che davvero chi vive per Dio non morirá mai. L'assunzione é proprio questo: garanzia che non moriremo!

Perché Maria, Dorothy, Margarida e molte martiri non sono morte? É una domanda molto importante, visto che anche noi dobbiamo imitarle. Non sono morte perché erano persone gravide. É questo il messaggio del Vangelo: chi é gravido di vita non morirá mai.

Le letture di questa domenica nel cuore di agosto ce lo confermano: "Apparve una donna vestita di sole, era gravida e gridava nei dolori del parto" (Ap 11).
"Elisabetta esclamó con um forte grido: il bambino ha saltato di gioia nel mio grembo" (Lc 1)
C'é profumo di gravidanza in questi brevi brani, vibrazione di vita in continuo concepimento.

Anche tra di noi possiamo distinguere persone sterili, che vivono solo per sé, e persone gravide, che si sforzano ogni giorno di concepire nuove forme di vita nella rete delle loro relazioni.
Siamo gravidi quando diamo spazio alla creativitá, all'intuizione, alla ricerca di alternative perché la gente possa crescere e vivere degnamente.
Siamo gravidi quando viviamo inquieti, preoccupati perché vinca la vita, fissati nel'opzione fondamentale della difesa dei piú piccoli. I gravidi non moriranno, Dio ogni giorno li 'assume' nella sua stessa opzione per la vita.

E Maria, con il suo canto, va ancora piú in lá: "D'ora innanzi tutte le generazioni", intona. D'ora in poi, lei sente di non poter piú vivere da sola: dentro di lei vivono generazioni di persone; Maria si sente madre di tutti gli essere viventi, e il grido del suo parto é il canto degli umiliati, degli affamati, degli umili.

Maria é donna-popolo que assume, in comunione con tutti i sognatori di vita, il grido di molte resurrezioni quotidiane, fatte di resistenza, di speranza, di piccole nascite e di cuori gravidi.

Cosí anche noi, fin d'ora, possiamo fare esperienza di 'assunzione': Dio che ci assume a sé, ci conferma, garantisce che la vita va ben oltre la nostra piccola esistenza.
Anche noi possiamo imparare, con Maria, a ospitare generazioni dentro di noi.
Ci sono persone che vivono da sole con se stesse; queste muoiono presto. Altre accolgono dentro di sé molta gente: sentono in ogni momento la preoccupazione e la dedizione per la vita di altri. Al conoscere una situazione o un gruppo, si fanno carico dei suoi desideri e sforzi, convivono con la storia degli altri, dentro di loro esiste un essere ricco e plurale. Queste persone sopravvivono alla loro stessa morte.
Fin d'ora, con Maria, ci mostrano che la vita é piú grande del nostro io.